IL CASO WINSLOW (THE WINSLOW BOY) |
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di David Mamet con Nigel Hawthorne, Guy Edwards, Jeremy Northam, Rebecca Pidgeon
(Stati Uniti, 1999)
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Mamet è non solo un grande scrittore, ma uno dei maggiori sceneggiatori del cinema americano. Tanto da sedurre registi come Lumet, Rafelson, De Palma. A David Mamet regista, autore di film tutt'altro che disprezzabili sul tema della paranoia e della manipolazione (LA CASA DEI GIOCHI, HOMICIDE, LA PRIGIONIERA SPAGNOLA) è mancato quella sintesi espressiva che ha reso invece celebre il Mamet scrittore. Con la messa in scena di questo celebre fatto di cronaca anglosassone (il rampollo di una rispettabile famiglia londinese è accusato di furto, ed espulso dall'Accademia navale; il padre e la sua famiglia, pure a cavallo dei principi sacri alla società eduardiana, arrischieranno reputazione e fortuna nella sua difesa) Mamet sembra aver risolto la quadratura del cerchio. Poiché THE WINSLOW BOY, tratto da una pièce teatrale scritta da Terence Rattigan nel 1944 è interamente costruito sulla parola; sul suo fascino, la sua precisione ed il suo rigore. Il ritegno di tutta una cultura (il mitico "understatement") l'eufemismo come modello delle relazioni umane, l'arte non tanto di nascondere i propri sentimenti, quanto di esprimerli rispettando il proprio interlocutore e l'ordine sociale, la gestualità di tutta un'epoca sono espressi mirabilmente dalla misura della regia. In questo senso THE WINSLOW BOY dimostra una volta ancora quanto assurdo e superato sia il concetto di teatro filmato: poiché andrebbe finalmente corretto in teatro "come" filmato. Perché non filmare, come dice Mamet, la parola? Visto che questa ferisce, impegna, guarisce: esattamente come ogni altro atto umano...
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
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